Il primo libro di filosofia teoretica 2023 by Rossella Fabbrichesi

Il primo libro di filosofia teoretica 2023 by Rossella Fabbrichesi

autore:Rossella Fabbrichesi [Fabbrichesi, Rossella]
La lingua: eng
Format: epub


4. Universale/Particolare nella modernità: tra scienza, idee ed esperienza.

In riferimento al Medioevo da un punto di vista storiografico è stato attribuito al realismo (tomista e scotista) il titolo di via antica e al nominalismo di via moderna, visto che le teorie di Ockham trovarono ampio consenso nei secoli XIV e XV. Anche per tale successo dell’ockhamismo, la disputa sullo statuto ontologico degli universali subí una battuta d’arresto nella modernità: nelle discussioni filosofiche, contrassegnate da una tendenza generale anti-metafisica e anti-teologica, non fu piú un tema centrale. Non bisogna però pensare che per questo il problema abbia smesso di destare interesse. Al contrario, il fatto che anche oggi i termini realismo, nominalismo, ma anche concettualismo (benché spesso considerato una forma di nominalismo) siano impiegati nel dibattito di stampo analitico, indica non solo che la problematica sollevata dal binomio universale/particolare non ha mai abbandonato la filosofia, ma anche che l’opposizione tra realisti e nominalisti, tipica del periodo medievale, è tutt’altro che superata, pur con le debite differenze.

Da un punto di vista storico-culturale, non si può dire che la modernità non sia contrassegnata dal problema dell’universale, ma certamente non lo è piú nel senso di una discussione sulla realtà ontologica degli universali. Come si vede, ad esempio, con l’avvento della rivoluzione scientifica, sostenuta dallo sviluppo di un apparato tecnico nuovo (si pensi ad esempio al telescopio di Galilei), la scienza moderna è dominata dall’idea di un sapere universale e oggettivo che travalichi l’esperienza particolare di ognuno, talvolta fino a contraddirla (ne è prova eclatante la rivoluzione copernicana), per ottenere però, alla luce delle leggi – universali e verificabili – cui essa perviene, una migliore comprensione degli stessi particolari. Emblematica, a questo riguardo, è la celebre affermazione del Saggiatore: «il mondo è scritto in lingua matematica»103, con cui Galileo avallava, in questo senso, l’ipotesi di un sapere universale sul mondo. Il rapporto tra ragione ed esperienza è al centro anche della riflessione filosofica che, in estrema sintesi, abbandonati il terreno certo dell’autorità (auctoritas) e il piano dell’ontologia, sarà specialmente dedita a questioni di carattere gnoseologico: in particolare, si interrogherà su quali siano i fondamenti della conoscenza (e della scienza), le sue possibilità e i suoi limiti.

Già con Francis Bacon e le sue riflessioni sul metodo induttivo da un lato (il procedimento logico per cui da fatti particolari si giunge ad affermazioni generali), e con Galileo Galilei e il suo metodo sperimentale-matematico dall’altro, la filosofia si interroga su questioni che, anche se non sempre direttamente, sono connesse a questa nuova immagine di scienza. Come conosciamo? Come può la ragione giungere a conoscenze universali, certe e indubitabili? Da Cartesio104 a Leibniz105, ma anche con Spinoza, Kant, Husserl106 e la fenomenologia, per seguire una linea che si estende fino alla filosofia contemporanea, si guarderà alla matematica e alla geometria come modelli universali di conoscenza. Universali, in questo senso, non sono piú gli enti o le nature comuni, ma piuttosto alcuni tipi di idee, come le idee innate di Cartesio; il linguaggio formale ipotizzato da Leibniz, noto come



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